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Ansia, quando la preoccupazione è sproporzionata all’evento

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Ansia, quando la preoccupazione è sproporzionata all’evento

benessere, Salute

Quando i motivi sono infondati

Tutti possono transitoriamente provare uno stato d’ansia, ma il vero e proprio disturbo d’ansia è una condizione continuativa, un’allerta logorante che sfinisce. Il termine che usano gli specialisti per indicare questa condizione ne dà un’idea abbastanza precisa: disturbo d’ansia generalizzata. È caratterizzato da una preoccupazione infondata e da uno stato di allerta, tensione muscolare, attivazione del sistema nervoso vegetativo, con palpitazioni, senso di fatica, irritabilità, impossibilità di rilassarsi, sonno di qualità scadente o insonnia, mal di testa frequenti. Se si chiede a una persona che cosa la renda così ansiosa, può non essere in grado di dirlo, o può riferire cause diverse, come preoccupazioni per la salute, per i soldi, per questioni affettive e interpersonali. Ma poi, analizzando oggettivamente questi aspetti, si scopre che il livello di preoccupazione è sproporzionato. Ed è proprio questa sproporzione uno degli aspetti più caratteristici del disturbo.

Andamento fluttuante

Per fortuna, l’ansia generalizzata ha un andamento fluttuante, per cui chi ne soffre può anche attraversare lunghi periodi durate i quali diventa solo un sottofondo. Anche se poi, magari in concomitanza di qualche episodio spiacevole della vita, torna a farsi sentire. Studi clinici che hanno osservato a lungo persone affette dal disturbo d’ansia generalizzata indicano che circa il 60 per cento di loro era esente dall’ansia dopo 12 anni dal momento della prima osservazione. Ma circa la metà di loro era nuovamente in uno stato d’ansia all’osservazione fatta dopo altri 12 anni. Un andamento fluttuante, tendenzialmente di lunga durata. Difficile che il disturbo vero e proprio si manifesti pienamente prima dei 20 anni, anche se alcuni sintomi possono già essere presenti in età giovanile.

Le donne più a rischio

Più esposte al rischio le donne, chi ha avuto recenti eventi avversi, chi soffre di malattie croniche o ha dovuto affrontare separazioni difficili. E purtroppo l’ansia prolungata può accelerare il ritmo cardiaco e far salire la pressione arteriosa, e anche predisporre alla malattia coronarica. Abbastanza spesso l’ansia si associa alla depressione, dalla quale va distinta. «Una caratteristica che aiuta a distinguere ansia e depressione è la diversa modalità di rapporto con il passato e il futuro» chiarisce David Baldwin, psichiatra dell’University of Southampton e autore dell’articolo sull’ansia generalizzata su Uptodate, database specialistico Evidence Based. «Chi è depresso frequentemente presenta pensieri autocritici rispetto a eventi e circostanze della sua vita già accaduti, mentre chi è ansioso si preoccupa essenzialmente dei possibili eventi futuri. Inoltre sintomi tipicamente depressivi, come un umore depresso già dal risveglio mattutino, sbalzi d’umore durante il giorno e pensieri di autosoppressione non sono presenti nel disturbo d’ansia generalizzata».

STEFANO MONACI