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Evita di finire nel cimitero… dei Networker

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Evita di finire nel cimitero… dei Networker

Il percorso universitario per diventare medico prevede sei anni di Laurea in Medicina Generale, più altri quattro anni di studi di Laurea specialistica, all’interno dei quali è previsto il tirocinio in ospedale.

Dieci anni (almeno)spesi sui libri sui libri e tra i vari reparti di qualche clinica, più o meno rinomata, per ottenere il titolo di medico e da lì cominciare a esercitare la professione.

 

Per avvocati, magistrati o giornalisti va un pò meglio, ma il percorso è comunque selettivo. Al titolo di Laurea segue un periodo di praticantato presso qualche studio (per avvocati) e redazione (per giornalisti), solo al termine del quale, si ha accesso all’esame di Stato. Superata la prova nazionale, si entra a tutti gli effetti nell’Ordine professionale.

 

Chi vuole mettersi in proprio e fare l’imprenditore non ha necessariamente bisogno di intraprendere un iter accademico, ma dovrà comunque avere a disposizione un capitale più o meno oneroso da poter impegnare nello sviluppo della sua attività.

 

Vuoi aprire un ristorante?

Metti in preventivo una liquidità di almeno 100mila euro.

 

Vuoi aprire una società?

Puoi cavartela con poche migliaia di euro, ma sappi che da quel momento in poi dovrai sviluppare il prodotto, la rete commerciale e la comunicazione.

 

Come vedi ogni professione ha la sua barriera d’entrata: una serie di requisiti, ( competenze, risorse, esperienza, disponibilità finanziaria, conoscenza e applicazione di codici etici o deontologici) necessaria per esercitarla.

La barriera d’entrata inoltre una funzione molto importante, quella di creare una specie di selezione naturale, come un imbuto che lascerà passare soltanto i più meritevoli, determinati, perseveranti, competenti e formati. 

Cosa accadrebbe s e un medico potesse operare solo dopo aver passato due esami di anatomia??

 

Opportunità e rischi del Network Marketing

A differenza della maggior parte delle attività professionali in proprio, la differenza è che è aperto a tutti. Chiunque e senza l’obbligo di un minimo di studio particolare, ha la possibilità di accedere al mondo del Network e di entrare a far parte di un organizzazione.

 

La facile accessibilità a questo tipo di professione, contiene però risvolti positivi ma anche negativi :

POSITIVI, perché offre a tutti la possibilità  di mettersi alla prova.

 NEGATIVI, perché molte persone sottovalutano il fatto che questo sia un lavoro vero e proprio, per il quale sono necessarie competenze e sensibilità particolari.

Se è vero che un Networker ben formato può raggiungere la sua indipendenza finanziaria, è altrettanto vero che una persona poco formata o formata male, avrà risultati disastrosi, sia per lui che per l’azienda stessa.

 

Come se non bastasse, il moltiplicarsi di tanti Networker poco competenti che operano sul mercato potrebbero contribuire ad alimentare lo stereotipo negativo nell’immaginario collettivo.

 

Che tu abbia la tua azienda o che tu lavori per un’organizzazione di cui sei promotore e sponsor, è bene che stabilisca un percorso obbligato, che tutti i tuoi collaboratori dovranno accettare di intraprendere per essere formati in modo corretto.

 

Ipotizziamo che attualmente tu stia sponsorizzando un centinaio di persone, “Se qualcuno dovesse chiederti”: Tutti i tuoi cento collaboratori sono autonomi nella loro attività? tutti loro sanno essere imprenditori di se stessi? Tutti loro sanno vendere e generare profitti e hanno saputo a loro volta creare un a rete  secondo i principi del Network?

Se la tua risposta è SI, vuol dire che sei a capo di una vera organizzazione, ma se la tua risposta è NO, perché le persone dedicano solo alcuni ritagli di tempo o senza motivazione , allora hai solo collezionato un esiguo numero di codici a zero.

 

Per evitare questo problema, devi selezionare le persone da inserire nel tuo novero di collaboratori, e per farlo devi innanzitutto mettere in chiaro quale è il lavoro che gli spetta, sottolineando si i bellissimi vantaggi che ci sono, ma anche l’impegno e la dedizione necessaria.

 

Con stima e affetto 

                                            Stefano Monaci

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